Nell’ultimo decennio la ristorazione veloce ha conosciuto una grande evoluzione. In particolare, quick service restaurant e fast food si stanno proiettando sempre più verso il “gourmet”, ricercato e di qualità, per andare incontro alle esigenze di consumatori che desiderano il genuino non solo a casa, ma soprattutto nei pasti da pausa pranzo.

Il “fuori casa” ha indotto i consumatori ad adottare abitudini e comportamenti più responsabili nei confronti del cibo, facendo attenzione alla provenienza e alla freschezza dei prodotti; si tratta di un nuovo consumatore sempre più attento alla garanzia di qualità, alla conservazione e alla reperibilità. In questo processo la logistica svolge un ruolo fondamentale. La ristorazione veloce ha necessità di disporre di un’ampia scelta di piatti – con ingredienti surgelati, freschi e secchi – che abbiano una qualità facilmente riconoscibile dal consumatore finale, per il quale rappresenta un’importante valore aggiunto.

Le differenti peculiarità dei prodotti alimentati incidono molto sul lavoro logistico: tracciabilità, distanza di reperibilità, trasporto multi-temperatura e tempi di distribuzione rendono la supply chain complessa da gestire.

Per gli addetti ai lavori, inoltre, le sfide non sono solo tecniche o metodologiche. La logistica deve infatti, in questo settore più che in altri, progredire culturalmente e quindi:

  • Proiettarsi verso una maggiore flessibilità offrendo un importante valore aggiunto e adattandosi “proattivamente” ai cambiamenti repentini del settore;
  • Offrire servizi standard con implementazioni personalizzate che siano anche economicamente competitivi, considerando che la supply chain deve avere dei costi convenienti per la distribuzione dei prodotti nei punti vendita;
  • Operare sempre più in un’ottica di sicurezza alimentare volta a garantire la tutela della salute pubblica e del singolo cittadino, strettamente legata alla crescita esponenziale degli scambi internazionali.